Parlare di soldi nelle relazioni spesso ci mette a disagio, ma sono i soldi che fanno muovere il mondo, che ci fanno preoccupare, litigare, iniziare giudizi, che ci fanno alzare la mattina per andare al lavoro. Ci hanno insegnato che i soldi sono un tabù ma viviamo in un mondo in cui siamo a costretti a pensarci tutti i giorni.
Cosa si nasconde dietro al comportamento di chi non riesce a godere del denaro, di chi si sente in colpa quando lo spende, di chi non riesce a risparmiare?
Le persone spesso si rendono conto di avere un problema e che c’è qualcosa da fare in modo diverso, molto spesso non riescono a farlo e non sanno il perché.
In realtà queste persone hanno emozioni difficili legate al denaro come l’ansia, il senso di colpa, la vergogna. Pertanto, è necessario analizzare le esperienze da cui nasce il problema per poter consentire loro di cambiare questo atteggiamento.
La famiglia, ancora una volta, c’entra tanto nel nostro rapporto col denaro, nella nostra capacità del gestirlo.
La nostra educazione, le nostre esperienze passate influiscono sul modo in cui ci sentiamo rispetto a noi stessi, su come teniamo alle cose, inclusi i soldi, e quando ci sono comportamenti irrazionali vuol dire che la persona sta cercando di esprimere un disagio attraverso i soldi.
È interessante analizzare i conflitti sul denaro nelle famiglie e nelle coppie perché spesso tali conflitti non sono legati al denaro stesso ma sono espressione di dinamiche relazionali che esprimono paure, desideri, a volte amore o invidia.
Ci sono coppie in cui si decide che le spese si ripartiscono in parti uguali e persone che preferiscono la proporzione e cioè se guadagno meno, dovrei contribuire di meno. Bisogna essere chiari sempre.
La gestione del denaro nelle coppie è uno dei motivi principali di attrito ed è un argomento molto serio perché spesso ha creato delle crepe insanabili.
Non esiste una soluzione giusta o sbagliata in assoluto ma comunque è necessario arrivare ad un compromesso, che sia accettabile per tutte e due le parti.
Ho seguito giudizi di separazione di persone di successo, con stili di vita più che agiati, e che poi nella vita personale erano incapaci di affrontare un discorso di coppia legato al denaro.
Quelle problematiche spesso hanno origine in grandi traumi familiari che vanno elaborati come se fossero lutti. Ad esempio quando in una famiglia si affronta una grande perdita di denaro.
In quel caso, il problema non è solo la perdita economica ma, con i soldi, si perdono molte altre cose, senso di autostima, opportunità, speranze e tutto questo bisogna mano a mano lasciarlo andare proprio per andare avanti.
Ci sono persone che sprecano, rischiano, non prestano attenzione ai soldi.
Una compulsione a spendere troppo, rappresenta spesso una necessità di riempire un vuoto interiore o può essere un meccanismo lenitivo o una distrazione da emozioni come la tristezza, la solitudine o persino la noia.
Mi è capitato anni fa di aver assistito il marito in un giudizio di separazione personale dalla moglie.
Questo mio cliente si è rivolto nuovamente a me con l’intenzione di far interdire il figlio ventitreenne che aveva iniziato a lavorare perché, all’inizio del mese, il ragazzo spendeva quasi tutto il suo denaro e non gli restava quasi più niente per le settimane successive.
Si trattava di una difficoltà nel gestire gli impulsi in generale visto che spendeva tutti i soldi in qualunque modo.
Parlando con questo ragazzo che ho voluto incontrare, ho capito che aveva una specie di urgenza nello spendere i soldi, allora gli ho chiesto cosa fai quando hai speso tutto? La risposta era che chiamava sua madre e le chiedeva aiuto.
Affrontando anche un percorso psicologico, è emerso che il ragazzo aveva un unico vero desiderio: di avere una relazione con la madre dopo la separazione difficile e polemica nella quale il ragazzo era stato coinvolto come purtroppo spesso accade.
La relazione con la madre era diventa distante e si parlava solo di soldi come unico argomento quindi c’era una grande resistenza a correggere questo comportamento questa compulsione alla spesa, per questo avrebbe significato perdere l’unico modo di avere un rapporto con lei.
L’intervento della madre sulla suo situazione economica soddisfava inconsciamente il suo bisogno di sentirsi importante per lei.
È quasi inevitabile interiorizzare e quindi ripetere i comportamenti che sono stati dei nostri genitori, le loro insicurezze diventano le nostre e la cosa scioccante è che queste cose accadono anche se le nostre circostanze di vita sono state completamente diverse dalle loro.
Magari i nostri genitori potrebbero aver sentito una vera insicurezza con il denaro ed, anche se la nostra situazione è completamente diversa, noi potremmo avere ansie simili e quindi credere che i soldi non saranno mai abbastanza.
In giudizi in cui si discute di questioni ereditarie spesso assistito clienti talmente attaccati ai soldi da voler continuare giudizi anche se si parlava di piccolissimi importi.
Alcune persone elaborano meccanismi per fregare tutti, per risparmiare sempre anche se poco e per ottimizzare sempre ciò che aveva.
Si sentiva stimolato dall’eccitazione di comportarsi così e l’eccitazione porta dipendenza.
Anche questi comportamenti servono a riempire dei vuoti e a non contattare sensazioni di tristezza e spesso hanno origine in infanzia quando il bambino si sente che i propri bisogni sono frustrati.
Una bambina lasciata troppo spesso e per troppe ore da sola a casa per problemi legati alla separazione dei genitori ha messo in atto dei meccanismi di contenimento del suo senso di abbandono e della sua tristezza attraverso le slot machine ed ha dichiarato che la macchinetta era una compagnia.
I genitori le davano dei soldi per stare buona e questo le ha insegnato che i soldi sono una ricompensa per la solitudine.
I soldi e gli oggetti danno la sensazione di poter soddisfare tutti i nostri bisogni ma, in realtà, l’eccessivo attaccamento ai beni materiali denota una mancanza di fiducia nelle relazioni umane.
Le cose sono più affidabili delle persone, le persone ti fanno male, ti abbandonano, i soldi non comprano la felicità ma comparano molte cose che ti distraggono dall’infelicità.
Non dobbiamo giudicare nessun comportamento che può essere sbagliato come se corrispondesse alla nostra personalità. Noi non siamo sbagliati anche se mettiamo in atto comportamenti sbagliati.
Tutti noi dobbiamo concederci uno spazio per un lavoro su di noi perché questa è la base di partenza per essere dei buoni genitori e migliorare le nostre vulnerabilità.
Ci vuole tempo, determinazione, a volte aiuto, ma si può cambiare.
il valore finanziario non corrisponde al valore della persona perché Il benessere finanziario non ha a che fare con la quantità di denaro che si ha, ma col sentirsi felici con quello che si ha.
Non esiste una persona che prospera solo accumulando ricchezze.