Al momento stai visualizzando Il bagaglio culturale non giustifica condotte vessatorie e maltrattanti in danno del coniuge
Screenshot

Ai fini della sussistenza del reato di maltrattamenti in famiglia, nella specie in danno del coniuge, non vi è la necessità che l’individuo agente avesse il fine di annichilire e svilire la persona offesa, ma è sufficiente che lo stesso abbia la consapevolezza delle condotte da lui tenute e che queste siano tali da integrare, con la continuità che un reato abituale postula, una condotta maltrattante; parimenti per ciò che attiene alla ipotesi della violenza sessuale, ove le condotte integranti atto sessuale siano poste consapevolmente in essere in assenza dell’espressione, tacita o dichiarata, del benestare del soggetto nei cui confronti esse sono realizzate o fatte realizzare, si deve intendere integrato l’atto sessuale, quale che sia stata la finalità che l’agente avesse perseguito. (Cass., sez. III penale, sent. 16 ottobre 2024, n. 37929).

Lascia un commento